Negli ultimi quarant'anni il mondo intero ha visto il netto, progressivo prevalere di una visione politica ed economica orientata ai canoni del cosiddetto «neoliberismo». Ma cos'è il neoliberismo? E cosa ha prodotto?
Una inesorabile erosione dei diritti e un impoverimento di chi lavora. La finanza ha il sopravvento sulla politica e l'economia sul sociale, la persona è ridotta ad un fattore della produzione, un individualismo spinto ha trionfato sul senso di solidarietà e mutualità che da sempre sono state le uniche armi per il mondo del lavoro per far valere le proprie istanze.
Tutto ciò non ha portato a una redistribuzione della ricchezza in senso egualitario ma, al contrario, ha alimentato le disuguaglianze e concentrato sempre più risorse nelle mani di una minoranza.
La riscoperta del conflitto, inteso non come alternativa al confronto, ma come diversa e nuova modalità dura, pura, leale, senza sudditanza, contraria alla logica del «contenimento del danno» e orientata alla contrapposizione nelle piazze e nelle aule dei tribunali, è la strada proposta, da valutare e rivalutare.
Volume patrocinato dall'associazione Comma2 - lavoro è dignità.