La storia di Olivia è incompleta. Trascorre parte della sua vita con la valigia in mano, sempre pronta all'avventura fuori casa, cosciente di spargere briciole di egoismo verso chi le vuole bene a causa di quei viaggi così leggeri e repentini da assomigliare a fughe non dichiarate. Perché Olivia è piena di domande e impaziente di ricevere risposte, ma non accetta l'idea di chiedere. E quando un giorno si ritrova distesa sul pavimento di una stanza d'ospedale, ignara di cosa le sia successo, né quanto tempo sia trascorso, il desiderio di poter essere ascoltata prende forma attraverso i ricordi d'infanzia. Questi ricordi sono l'unica cosa che le rimane durante la sua impasse, l'unica cosa che le fa compagnia oltre al girasole sul comodino accanto al suo corpo addormentato. La sua voce sarà abbastanza forte da scuotere e svegliare quella debole figura che continua a dormire lì accanto a lei o dovrà convivere con il bip del suo cuore segnato sullo schermo di un monitor?